Metod-I: Diario di bordo, data astrale 27 marzo 2016 – Capitolo uno bis

Ho trovato quesa presentazione di “Mario Valle, sono ingegnere elettronico e da 8 anni lavoro come “Visualization Scientist” al Centro Nazionale Svizzero di Supercalcolo (CSCS) e da 16 sono in mezzo ai numeri e agli scienziati che li usano.”…

Cliccate qui per leggerla e guardarla 🙂

Ho trovato un interessante spunto di riflessione, seguendo le sue linee di sviluppo, relativamente al concetto di METODO.

Un “metodo” (o presunto tale) nasce dalla personale esperienza del suo “creatore”…Percorso di elaborazione personale, basato su esperienze personali…sicuramente valide e interessanti, ma personali (o meglio troppo facilmente circoscrivibili al qui e or)a… Perché parlare di metodo nasconde il rischio di usare il termine come sinonimo di PANACEA!!

Il bello dei “metodi personali” è che nascono da esperienze positive, funzionali, incisive…hanno prodotto risultati degni di attenzione…

La lungimiranza deve stare nel guardarsi intorno e cercare di prendere “il meglio” (o sarebbe più sensato dire le brillanti idee) dei vari metodi e per cercare di capire come costruirsi una sorta di biblioteca delle strategie a cui attingere nella personale (dell’insegnante) ricerca DELLE (“maiuscoleggio” per sottolineare il plurale:-) ) soluzioni adatte agli obbiettivi specifici che ci troviamo via via ad affrontare…

 

Altro aspetto VERAMENTE INTERESSANTE è il focus, o il filo conduttore, della presentazione : L’ESPERIENZA COME FONDAMENTALE PASSAGGIO PER LA COMPRENSIONE (e per la costruzione del ragionamento astratto) !!

 

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