Credo che un passo avanti per l’uscita da un ambito “amatoriale” verso un ambito riconosciuto e riconoscibile anche professionalmente dell’insegnamento di musiche e danze dell’Africa dell’Ovest possa passare (visto che la valutazione dell’insegnante su principi condivisi è in genere in Italia un quasi tabù) dalla stesura condivisa di una carta dei diritti dell’allievo, un qualcosa che metta nero su bianco degli obbiettivi da raggiungere pensando agli allievi, che possa essere abbracciata da chiunque decida di insegnare o trasmettere , a prescindere dalla propria provenienza culturale…
io comincio con quello che secondo me è il più importante poi mi piacerebbe che si continuasse insieme :
1 – diritto a divertirsi (citando T.Sankara, che voleva in costituzione il diritto alla felicità. Gli insegnanti devono capire le necessità e le motivazioni degli allievi, calibrando la propria didattica…come diceva Fatabou Camara “ogni allievo ha bisogno di un bastone diverso”)
2 – diritto di avere coltivato il seme della curiosità (stimolare alla ricerca, al confronto, alla condivisione con gli altri…eliminando le dinamiche di chiusura abituali a cui si assiste, che derivano dalla paura di perdere allievi)
3- diritto a non farsi male ( a : gli insegnanti hanno il dovere di conoscere le basi di un buon riscaldamento e deaffaticamento. b : ancora troppo spesso non è considerata una vera e propria danza e così fatica ad essere inserita all’interno della programmazione annuale di scuole di danza..relegata troppo spesso in locali non adatti..gli allievi hanno il sacrosanto diritto di preservare le proprie articolazioni e il proprio prezioso corpo dai “traumi” dovuti ad esempio ad un pavimento non consono)
4 – …