Scena “afro” italiana : perchè è necessario un coordinamento sulla base di un “manifesto di intenti”… secondo me

Scrivo questa nota per chiarirmi prima di tutto le idee (una riflessione diventa tale se rimani d’accordo con te stesso anche quando ti leggi 🙂 ), poi per scansare grossi equivoci che nascono dalla mia solita incapacità a trovare il luogo giusto e il momento giusto per dire le cose, ma sicuramente perchè sento la necessità di dire la mia in un momento storico particolare (la crisi), di cambiamenti sociali e culturali profondi all’interno dei quali si è sviluppato negli anni un movimento importante intorno alla passione rivolta alle arti dell’Ovest Africa.
In Italia a differenza ad esempio della Francia, chi organizza qualsisi cosa legata alla didattica e agli spettacoli delle arti espressive dell’Africa dell’Ovest, sono praticamente solo gli appassionati che decidono di portare a sè la montagna anzichè aspettare che la montagna vada da loro. Questo da sempre, e negli ultimi anni per fortuna questi appassionati si sono moltiplicati e ora anche l’Italia è un paese in cui facilmente si trovano maestri che fino a qualche anno fa si era praticamente obbligati a cercare altrove (e parlo ora solo della didattica, la stessa cosa vale per l’incontro culturale in genere).
Il lato positivo di queste dinamiche italiane, è che negli anni anni si è creata una grande famiglia (con legami più o meno forti come in tutte le famiglie) che porta a vivere gli incontri con gli artisti in maniera decisamente orizzontale, amicale e confidenziale (cosa che pare ci differenzi molto nella scena internazionale) con il grandissimo effetto positivo di instaurare una reale condivisione a doppio senso…
Il lato negativo è soprattutto legato all’attività lavorativa degli artisti, obbligati a restare nel limbo del lavoro non tutelato e soprattutto legato ad appassionati e non a professionisti (quindi nessuna garanzia di continuità lavorativa o di garanzia economica-quando gli stage vanno male è di solito l’artista che prende meno soldi)…altro lato negativo è che gli artisti rischiano di restare in quel limbo fatto di ignoranza e deresponsabilizzazione relativamente alle dinamiche di lavoro, che li porta a dipendere da amici o amiche che organizzano per loro (soprattutto nel locale) la propria vita lavorativa .
Ancora un altro lato negativo è secondo me il fatto che mancando un coordinamento e una comunione di intenti un minimo condivisa il panorama afro italiano sarà sempre obbligato nella penombra di un’arte non riconosciuta e riconoscibile come arte alta (cosa che ormai dopo tanti anni dovrebbe essere assodata ma non lo è)…
Altro lato negativo, che viene conseguentemente ai primi è che sarà sempre difficile poter assistere a qualcosa che vada oltre “il fai da te”… per esempio assistere a spettacoli di compagnie consolidate numerose e di qualità…

…un bel pò di lati negativi…

ecco, io non credo che per eliminare quei lati negativi si debba stravolgere la modalità italiana, denaturandola del lato splendido del “fai da te”, ma semplicemente reagire convogliando idee e modalità nuove verso obbiettivi comuni.
Prendo ad esempio l’ultimo punto, che è in realtà quello in cui la comunità, la famiglia potrebbe sopperire in maniera più efficace, stringendosi intorno a chi decide di mettersi in gioco e provare a puntare un poco più in alto, decidendo di rischiare per lo meno la faccia se non il portafogli….e stringersi intorno a .. non significa annullare la propria visione delle cose o nel pratico non organizzare nulla in concomitanza, ma significa supportare, spingere gli altri ad andare, e magari si, fare un passo indietro come segno di partecipazione anche se si è a centinaia di km di disatanza…ovviamente soppesando le cose, capendo quanto una cosa piccola possa tranqiuillamente coesistere ma ricordandosi che cose un poco più impegnative si rivolgono comunque sempre alla stessa famifglia…

Siamo in una bellissima fase del movimento afro italiano , sempre di più sono gli artisti coinvolti, sempre di più le realtà che nascono e sempre di più ci sarà anche concorrenza economica (perchè il soldo non sarà mai purtroppo un problema di secondo piano) a cui tutti, artisti compresi, bisognerà adeguarsi… ma siamo anche ad un bivio per cui si rischia di implodere se per lo meno non si comincia una riflessione… dove si vuole andare? si hanno degli obbiettivi che vadano oltre la soddisfazione personale (fondamentale tra l’altro 🙂 ) o la voglia di condividere una passione verso un’arte o addirittura una cultura (non crediate che per tutti siano cose che coincidono 🙂 )?

Ovviamente sarebbe negativo pensare che si debba creare un organo di coordinamento che decida al posto di altri, ci mancherebbe che si imponga qualcosa a qualcuno…si può tranquillamente tra l’altro non condividere una sillaba di quello che ho scritto…si può ovviamente prendere tutto in considerazone, riflettere e decidere che comunque due eventi si debbano sovrapporre per i più svariati motivi…ma sarebbe secondo me auspicabile una riflessione che vada rivolta al futuro, al generale…

noi nel nostro piccolo in emilia romagna ci proveremo a cominciare un coordinamento (cosa che a livello locale sarebbo forse più necessaria nell’immediato e più legata alle date che agli “intenti”) e non sarebbe male se piano piano almeno a livello regionale chi si occupa di afro si mettesse in rete …

..penso che rileggerò e implementerò, per ora ciao..

Un pensiero su “Scena “afro” italiana : perchè è necessario un coordinamento sulla base di un “manifesto di intenti”… secondo me

  1. ECCO COME SI E’ SVILUPPATA SU FACEBOOK

    Cico Rossi Ps sono taggati i parteciapnti alla discussione che mi scuso di avere generato su di una pagina dedicata ad un evento assolutamente legittimo e organizzato con coraggio
    24 febbraio alle ore 14.10 tramite cellulare · Mi piace

    Cristiano Priori ciao cico, io condivido molte sillabe invece di quel che hai scritto :)))) l’unica parte che condivido meno è quella in cui dici che gli eventi non si debbano sovrapporre!!! mi spiego: dipende dagli eventi!!! mi trovi daccordo con i grandi eventi, …….Altro
    24 febbraio alle ore 14.22 · Mi piace · 1

    Cico Rossi condivido, a livello nazionale ci si puó coordinare solo su eventi particolari che comunque non devono avere l’esclusiva a prescindere.
    24 febbraio alle ore 14.42 tramite cellulare · Mi piace · 1

    Aissetou Jaiteh Gambia ciao cico, sono contenta che sia arrivata questa riflessione…. molte cose sono condivisibili altre no. ad esempio se vuoi collaborazione devi darla; cè gente che si muove solo per la passione e per la voglia e l’amore che mette in questa cultura e cosa riceve……. un cordinamento non è facile se quelli che lo vogliono costituire non si aprono agli altri.
    24 febbraio alle ore 18.00 · Mi piace · 1

    Aissetou Jaiteh Gambia comunque è una bella idea
    24 febbraio alle ore 18.00 · Mi piace

    Cico Rossi Sei criptica Aissetou Jaiteh Gambia …
    24 febbraio alle ore 23.22 tramite cellulare · Mi piace

    Eugenio Attard sveglia di buon ora dopo uno stage moooolto problematico dal punto di vista organizzativo…come sempre il giorno dopo è quello di riflessioni, analisi, etc. Concordo molto con quello che dici in particolare con riferimento al supporto, allo stringersi…Altro
    25 febbraio alle ore 9.55 · Modificato · Mi piace · 6

    Aissetou Jaiteh Gambia Concordo Eugenio Attard
    25 febbraio alle ore 10.47 tramite cellulare · Mi piace

    Caterina Vermicelli concordo con Cico…quello della danza africana in Italia é un mondo cosi piccolo e con pochi insegnanti che sinceramente non ci si può far concorrenza!!guardate le date degli altri stage prima di fissare le date per il vostro!!almeno provateci grazie!
    25 febbraio alle ore 11.40 · Mi piace

    Denise Galassi A me viene in mente un progetto arduo (per la complessità, l’energia volontaria impiegata legata a tante ore di confronti, la distanza) che l’ass.Oltre di Bo, il ROF di Forlì e tantissime altre piccole realtà stanno cercando di realizzare tra tutti i s…Altro
    25 febbraio alle ore 11.52 · Mi piace

    Roberto Cardelli se posso fare un po’ il qualunquista….questo è un problema strutturale del paese(se non del pianeta)…insomma,parlando di musica,in tutti i campi,anche in quello commerciale,c’è sempre un minimo di concorrenza e 0 organizzazione…questo xchè se c’è…Altro
    26 febbraio alle ore 13.32 · Mi piace · 1

    Marina Pane · 39 amici in comune
    se posso dire la mia , credo che un’aspetto importante, tra gli intenti di un coordinamento nazionale della scena musicale Afro, dovrebbe essere quello di divulgare e informare il piu’ possibile sul la cultura dell’Africa occidentale . Creare una docum…Altro
    26 febbraio alle ore 16.21 · Mi piace · 1

    Laura Pandolfini Ciao Cico, noi non ci conosciamo. Sono Laura dell’Ass.SINITAH di Milano. Ho letto la tua riflessione sulla pagina di Leni. In effetti in parte concordo con quanto hai scritto, tuttavia non posso fare a meno di aggiungere una mia riflessione: in realtà …Altro
    Mercoledì alle 13.27 · Mi piace · 1

    Cico Rossi Roberto Cardelli sono d’accordo sul fatto che non si debba fuggire dalla realtà della concorrenza (gli artisti in primis e gli organizzatori ricordandosi che chi ci rimette se le cose non vanno sono proprio gli artisti) e con (lo chiamerei così) prereq…Altro
    Mercoledì alle 13.53 · Mi piace · 2

    Cico Rossi Ciao Laura Pandolfini, è vero non ci conosciamo ma abbiamo spesso avuto confronti (tra l’altro ricordo spesso concordanti) su djembe.it
    Mercoledì alle 13.54 · Mi piace

    Cico Rossi cavolo, non volevo inviare.. comunque : voglio mettere un’altro sasso nello stagno… perchè per qualsiasi lavoro girare ed investire sulla creazione di contatti piuttosto che sulla propria formazione (anche in europa) è valido per tutti i lavori ma sp…Altro
    Mercoledì alle 14.04 · Mi piace

    Cico Rossi non mi fraintendere, non lego nessuna di queste parole al fatto che non ci siamo mai incontrati, ma prendo semplicemente spunto, giuro
    Mercoledì alle 14.04 · Mi piace · 1

    Cico Rossi Laura Pandolfini perdonami, ecco invece relativamente alla questione sacrosanta che poni tu: mondo chiuso… verissimo ma credo che il problema stia soprattutto nel locale.. sul fatto che le rotture, divergenze, separazioni che creano purtroppo gruppi …Altro
    Mercoledì alle 14.19 · Mi piace

    Laura Pandolfini C’è da considerare che nel periodo del Mama Africa un artista è normalmente impegnato con festival e rassegne estive, Quindi se non invitati per lavoro all’evento diventa un problema parteciparvi. In effetti bisognerebbe approfondire la biografia di o…Altro
    Mercoledì alle 14.34 · Mi piace · 1

    Cico Rossi certo, e più voglia di proporsi…oltre al fatto che ovviamente poi bisogna fare delle scelte…l’importante perseverare e non pensare che le porte siano chiuse ermeticamente e soprattutto senza un motivo … poi figurati dobbiaMO ricordarci che non c’…Altro
    Mercoledì alle 14.40 · Mi piace

    Giorgia Penzo bellissima idea cico
    Mercoledì alle 15.14 · Mi piace

    Giorgia Penzo le unioni sono sempre dei terreni di sperimentazione crescita ed evoluzione…in tutti gli ambiti
    Mercoledì alle 15.15 · Non mi piace più · 1

    Cristina Sterpin CLAP, CLAP, CLAP! BRAVO CICO!

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