Nuove proposte Giunti Scuola e Gaia Edizioni 2021

Triennio GiuntiScuola : Scegli il tuo metodo

https://libri-di-testo-2021.giuntiscuola.it/triennio/Maestro/Maestra%20?id=55748&signature=6c0b4c08369735573a93cbf48e2b222d286c21a736e2ccd065a625c79db3c539

Triennio Gaia Edizioni : Il metodo Fogliarini

https://www.gaiaedizioni.it/catalogo/collana/77-imparo-e-mi-diverto?catalogID=1

Sussidiario delle discipline Giunti Scuola : Libro +

https://libri-di-testo-2021.giuntiscuola.it/libropiu/Maestro/Maestra%20?id=55753&signature=b8081f15cb14ef2f211eb3fdb177de134e23a7cf10442c546bbcb0afb721a979

Sussidiari delle discipline Giunti Scuola : Terramare nuova edizione – È tempo di Scoprire

https://libri-di-testo-2021.giuntiscuola.it/sussidiario-discipline/Maestro/Maestra%20?id=55750&signature=c2e03ec31c3995df2fd16d47c8340cc688144e3cf70ff6955dd44729f09e069c

Sussidiario delle discipline Gaia Edizioni : La voce della terra

https://www.gaiaedizioni.it/catalogo/collana/67-la-voce-della-terra?catalogID=1

Sussidiari dei linguaggi Giunti Scuola: Leggimi Ancora – Che Lettura – È tempo di Emozioni

https://libri-di-testo-2021.giuntiscuola.it/sussidiario-linguaggi/Maestro/Maestra%20?id=55749&signature=78b8238311b16d7fe6395696dce084866d3da28f7a4452d920423e5f5aed79a9

Sussidiario dei linguaggi Gaia Edizioni : InvestigaTESTO / Parola di Libro

https://www.gaiaedizioni.it/catalogo/collana/86-investigatesto?catalogID=1

https://www.gaiaedizioni.it/catalogo/collana/76-parola-di-libro?catalogID=1

Corsi d’inglese Giunti Scuola : I Like English – Circle Time

https://libri-di-testo-2021.giuntiscuola.it/inglese/Maestro/Maestra%20?id=55751&signature=7a913a61168c9725629af1fc4955421b50dbf7b25d361031d3fe49fa4e4bfc9c

Religione EDB : Il nuovo Albero delle Meraviglie

https://libri-di-testo-2021.giuntiscuola.it/religione/Maestro/Maestra%20?id=55752&signature=740bd40c5207dedeae0a4b915b70f95453dba3a0d91a434ed725481710a98d0d

LeggermentePLUS – Progetto D’Autore

LeggermentePLUS –  sussidiario dei linguaggi classe quarta e quinta – Giunti del Borgo

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Un nuovo progetto va ad arricchire e chiudere il percorso (in classe quarta e quinta – con Ulisse) l’appassionante, affascinante, solido (e dall’estrema facilità di utilizzo da parte di bambini e insegnanti) sussidiario dei linguaggi “Leggermente” facendolo diventare “PLUS” !!

IL PICCOLO PRINCIPE (sulla base dell’edizione riscritta di FATATRAC, magistralmente illustrata da Andrea Rivola, che, su di una struttura a carte singole, lettura dopo lettura, va comporre un bellissimo quadro dai colori magici).

Nel progetto ogni brano è proposto non solo per stimolare il piacere alla lettura ma anche per mettere alla prova le abilità di comprensione, di riflessione e di scrittura di ogni alunno.

Bologna #supportbenterema

A.S.D. MAMA AFRICA MEETING – INCONTRO E CULTURA

in collAborazione con DJEMBE-TA

ASPETTANDO MAMA AFRICA MEETING.

GIORNATA DI RACCOLTA FONDI PER IL VILLAGGIO DI BENTEREMA.

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MamaAfrica Meeting, incontro Cultura

In collaborazione con Djembe-Ta vi invitano ad una giornata di laboratori rivolti ai bambini dai 6i ai 14 anni, di percussioni africane, percussioni brasiliane e body percussion in finanziamento de “il villaggio di Benteremà” spazio dedicato alle attività per i bambini a Mama Africa Meeting

Domenica mattina presso il B.u.c.o. di via Zago 11 (sotto ponte Stalingrado) a Bologna, si comincia con:

Ore 11.30 / 13.00 laboratorio di percussioni africane con Cico “ il cerchio dei DunDun”

Pranzo al sacco 🙂

Ore 14:00 / 15.30 laboratorio di body percussion con Tommy Ruggero

Ore 16:00 / 17.30 laboratorio di percussioni del carnevale carioca con Emiliano Alessandrini

Affiancandoci al progetto di raccolta fondi https://it.ulule.com/ilvillaggiodibenterema/

Con una donazione sul posto di 10 € si potrà partecipare ad un corso, con una donazione di 25 € a tutti e tre i corsi.

Info e iscrizioni (disponibilità tamburi): Cico

348 7425593

djembetabologna@gmail.com

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COS’É IL VILLAGGIO DI BENTEREMA?

É lo spazio dedicato ai bambini e alle bambine nel contesto del Mama Africa Meeting, dove maestri internazionali ed educatori esperti, ogni anno, fanno vivere ai più piccoli un’esperienza unica di scambio culturale attraverso danza, musica, canto, racconti, acrobatica e giocoleria, costruzione di strumenti con materiali di riciclo, pittura, teatro e tanto altro ancora…nel rispetto dell’ambiente e in un clima di collaborazione e allegria.

Abbiamo aperto una raccolta fondi su Ulule per sostenere questo meraviglioso progetto dedicato ai più piccoli.

ABBIAMO BISOGNO DEL SOSTEGNO DI TUTTI!

Per saperne di più e donare, visita:

https://it.ulule.com/ilvillaggiodibenterema/

IO E IL DIGITALE : vademecum settimanale per non spaccare tutto prima di soccombere

Rubrica settimanale di sopravvivenza

Episodio n. ZERO

Sono ormai cinque anni pieni, praticamente sei, per tutti; per alcuni addirittura potrebbero essere fino anche nove anni…

I libri digitali, iniziano ad essere una presenza importante sui computer di tutte le classi di Italia; magari non c’è un uso assiduo o che ne sfrutti tutte le potenzialità, ma sicuramente la didattica odierna vede nel computer e nella lavagna interattiva multimediale uno strumento di uso pressoché quotidiano.

Come qualsiasi strumento (penso ad esempio anche ad una autovettura) anche il computer ha bisogno di manutenzione e soprattutto di alcuni accorgimenti… Dalla semplice e fondamentale gestione dello spazio di archiviazione, Alle meno immediate pulizie della memoria, all’aggiornamento almeno dei basilari software che fanno girare a dovere la macchina… ci sono poi quelle piccole ma fondamentali attenzioni che vanno messe agli antivirus e ai firewall (che se male impostati rischiano di non far lavorare a dovere i software installati o i collegamenti a software on-line).

Lungi da me propormi come un esperto di informatica (per me i computer sono come delle cipolle, arrivo massimo secondo strato), ma proprio per questo credo che questa mini rubrica settimanale (tutti i mercoledì) potrà dare, in pochi punti, un grosso aiuto al difficile rapporto emotivo con le macchine 🙂

Ecco il punto numero uno:

1 – LO SPAZIO DI ARCHIVIAZIONE

La memoria interna di archiviazione dei computer è limitata e soprattutto superata una certa percentuale di spazio occupato, progressivamente e esponenzialmente le prestazioni del computer si riducono.

È fondamentale insomma eliminare periodicamente i file inutili e/o a dotarsi di una memoria esterna , che non influisce sulle prestazioni del computer, dove archiviare i file più pesanti (foto video, libri digitali non più in uso).

Un esempio di quanto possa pesare sulla vostra “memoria“ il mantenere un libro digitale dalla prima alla quinta non in uso sul vostro computer: la versione insegnante di un libro digitale oggi pesa spesso e volentieri più di 4 GB classe (motivo per il quale molto spesso non è possibile contenere tutto in un DVD); considerando che più si sale con l’età e più libri pesano, e considerando che in quarta più o meno tutto raddoppia) in totale potrebbero arrivare addirittura a 30 GB !!!!

Spesso nelle classi i computer sono macchine non dico obsolete ma quasi, e di conseguenza gli Hard Disk di memoria interna non sono molto capienti, potrebbero addirittura essere di soli 80 GB o 125 GB…

Su una memoria così poco capiente, 30 GB di file inutili (che vanno a sommarsi a tutti file utili e di sistema) sono un peso assolutamente ingombrante!

La soluzione, oltre alla pulizia (cioè eliminare definitivamente i file) o all’archiviazione in un hard disk esterno, è sicuramente (per chi se lo può permettere) l’uso del cloud o direttamente l’uso on-line, ad esempio, dei libri digitali.

A mercoledì prossimo!

IMPARARE AD IMPARARE / Ragionando intorno ai laboratori nelle scuole di Djembe-Ta

Nei miei laboratori di percussioni africane con i bambini, il mio primo obiettivo non è nè musicale nè “interculturale” ma di consapevolezza : la tensione è rivolta a far si che i bimbi si convincano che il metodo che propongo di seguire puó mettere ognuno di loro nelle condizioni di essere AUTONOMO; nella ricerca, nella verifica, nel superamento dell’ostacolo perchè AUTONOMO anche nella sua individuazione.
Si tratta ovviamente di un percorso che ha bisogno di tempo ed esercizio ma è la chiave (l’autonomia, non lo specifico metodo) per avere tra le mani la CAPACITÀ di IMPARARE. Le percussioni africane (nello specifico le percussioni “dell’orchestra malinkè”) sono semplici nella loro gamma espressiva (hanno dai due ai quattro suoni) ma (possono essere) estremamente complesse nel loro sviluppo ritmico (un po’ come le misure: 1 m = 10 dc = 100 cm etc. …La semplicità di un segmento è fatta di un numero infinito di punti).

…Poi c’è la tecnica : il tamburo “djembe” ha di base 4 suoni; la tecnica è fondamentale per la produzione chiara di questi suoni ed è una ricerca lunga non proponibile in un laboratorio scolastico se non attraverso la sua “tradizione” : la CONSAPEVOLEZZA!

Nello stesso punto del tamburo si trovano due suoni distinti (medio e acuto) : io VOGLIO sentire quel suono e lo faccio !

La tradizione ha, peró, la “particolarità” di vivere in un contesto decisamente influente sull’ “ABITUDINE A …” (da cui l’enorme errore e falsità insita nel luogo comune “ha la musica nel sangue”).

Quattro suoni: grave, medio, acuto, stoppato (si impedisce alla pelle -membrana- di vibrare).

Utilizzando le sillabe ed individuando le vocali come chiave di lettura, in una sorta di solfeggio, i suoni sono rispettivamente tradotti in : cum (o “pom”), pem, pam (o “pim”), cia (o “sa”).

A questo punto ho la consapevolezza di dove (fisicamente, sul tamburo) devo cercare i suoni, e la consapevolezza sonora del suono che devo “cercare” di produrre.

La musica, quindi, diventa prima di tutto una canzone, fatta di parole musicali (ma è divertente trovare parole con significato che sillabicamente rispettino la “melodia ritmica”) dove anche l’intonazione puó essere un elemento di aiuto (strategie di memoria) ma dove l’unico ostacolo vuole essere il rispetto del binario comune su cui fare scorrere il treno musicale : il tempo (il beat).

Sarà quindi la voce a guidare il corpo nella produzione musicale, insegnandoci automatismi e strategie per rendere semplici l’apprendimento e l’esecuzione di “frasi” via via più complesse (la musica diventa -e qui la cultura “Ovest Africana” entra a gamba tesa- una lingua da imparare passo passo, andando a cercare nella parole già imparate la chiave per capire i significati di parole nuove, o conoscere la sintassi per memorizzare una lunga sequenza di dialogo tra due tamburi… Dal metro al decimetro al centimetro alle somme o alle frazioni.

I miei laboratori hanno una durata che normalmente va dai 7 ai 10 incontri da un’ora ciascuno (poco per poter suonare uno strumento musicale mai visto prima!) e può succedere che lo spettacolino finale venga riproposto (live) in differita, qualche mese dopo la fine del percorso, alla festa di fine anno (senza incontri di prova generale con i tamburi, solo una “cantata prima dello show” ).

La consapevolezza di avere tra le mani la chiave (LA VOCE) per vivere positivamente uno spettacolo a mesi dall’ultima prova è come una splendida piuma di Dumbo (e come tanti piccoli Dumbo, lo spettacolo è il momento in cui la penna sfugge ma ci si rende conto che si riesce a volare comunque!)

Quest’anno ho avuto la possibilità di continuare a sperimentare la continuità (quarto anno) nel percorso con gli stessi bambini: li ho visti crescere (in prima il più grande ostacolo è motorio e di organizzazione del corpo…poi viene l’attenzione 🙂 ), osservato lo svilupparsi delle relazione e la formazione dei legami di gruppo (quanto è positivo il CLIMA della classe nel lavoro ???!!!) e quest’anno mi sento di dire che le mie richieste non erano per nulla differenti da come mi pongo nel corso settimanale per adulti !

Ho avuto la fortuna di avere come maestro (in Guinea nel 2001) un bimbo di 11 anni. Si chiamava “Petit” Mohamed, che purtroppo è morto due anni dopo… Oltre ad essere stato un vero insegnante, uno splendido bimbo e un prodigio musicale, mi ha insegnato che i bambini possono tutto ma devono AVERE DECISO! Bisogna che si accenda una scintilla e che l’insegnante (il maestro di Mohamed si chiama Yadi Camara, un formatore appassionato e innamorato del suo “lavoro”) sia sempre pronto a rianimare la scintilla o alimentare le fiamme…  Non per interposta persona ma fornendo gli strumenti perchè possa essere sfamata la fame da legna da ardere (INSEGNARE AD IMPARARE)…

La scintilla puó generarsi solo se la decisione è spontanea, motivata… …CONSAPEVOLE.

Quando si prende una strada che nel tempo si riconosce come funzionale bisogna imparare a gestire la realtà per la quale su quella strada non si è soli…

Credo di avere una grande fortuna nel vivere la gioia del mio (nel senso “del mio piccolo”) essere insegnante, che è usare uno strumento didattico estremamente affascinante e coinvolgente (i tamburi) e l’aver raramente incontrato classi troppo eterogenee…Ma la vera fortuna sta nel tenere “come fari nella notte” le rare volte in cui ho avuto serie difficoltà “ad arrivare in fondo”, perchè mi hanno messo in crisi, e imposto di cercare altre strade…quelle strade cerco di riviverle, ripercorrerle, per poterle riconoscere (o ricordare che comunque ne esistono altre) se il mio comodo sentiero sul prato fosse nuovamente inagibile.

Insomma, ripensando alla mia scuola media sperimentale di fine (tre quarti) anni ’80 in cui si faceva (appunto) sperimentazione “interdisciplinare”, allacciandoci l’esame di antropologia teatrale in cui nello splendido libro “Larte segreta dell’attore” Eugenio Barba parla del passaggio fondamentale per l’attore “da APPRENDERE ad IMPARARE AD APPRENDERE, e Bruno D’Amore che parla di didattica come arte della chiarezza (attenzione alle abitudini che passano per regole!), i bambini ci insegnano che se diamo loro strumenti e materiali, hanno la capacità e la voglia di costruire da sè le chiavi con cui aprire le porte che man mano incontreranno sulle loro strade!

Questo è un video di ripasso (a casa o a scuola 🙂 )

Questo lo spettacolo con una classe quinta

DJEMBE-TA – Laboratori rivolti alla scuola primaria e secondaria di primo grado

 

DJEMBE-TA

Laboratori interculturali

 

 

Laboratorio di percussioni tradizionali dell’Africa Sub-Sahariana

Dedicato alla scuola primaria e secondaria di primo grado

Condotto da: Francesco “Cico” Rossi – A.S.D. MAMA AFRICA DANZA

Il laboratorio si propone come un “viaggio musicale” all’interno della cultura artistica dell’Africa del “Mandè” (geograficamente Africa Subsahariana), di cui la musica e la danza sono la massima espressione.

Danza e musica come momento liberatorio, ludico, ma anche come momento sociale a tutto tondo: dalle cerimonie di festa (battesimi, matrimoni,…) alle cerimonie di passaggio (all’età adulta), passando per i momenti di culto e di vita quotidiana (semina, raccolto, battitura del ferro,..).

Musica come momento “comunicativo”, come linguaggio non verbale esplicito e decodificabile…ma soprattutto in diretta comunicazione con la danza , con cui instaura un rapporto privilegiato di scambio reciproco.

La regione in cui si snoderà il viaggio è l’area dell’allora “impero del Mali” di Soundiata Keità e ancora più nello specifico : Guinea, Burkina Faso e Mali. Sarà un viaggio nello spazio e nel tempo; dalla tradizione alla modernità; dai villaggi alle città; dai significati collettivi ai sogni dei singoli.

Su cosa si fonda il progetto:

Il progetto prende spunto pedagogico dalla caratteristica fondamentale di questa cultura artistica : la musica è il frutto di una poliritmia, dell’amalgama di diversi ritmi che generano melodia a disposizione del solista (del tamburo “djembe”) in dialogo diretto con la danza.

Musica come esempio di comunicazione non verbale in grado di superare le differenze e valorizzare i singoli nel risultato d’insieme; allo stesso tempo come esempio di “volontà nell’assunzione di responsabilità” da parte del singolo nei confronti del gruppo.

Danza come presa di coscienza del proprio corpo in senso espressivo e comunicativo, come momento di coinvolgimento plurisensoriale (uditivo, della gestione dell’equilibrio, della gestione dello spazio,…)

Arte come linguaggio non verbale che assolve appieno il suo ruolo comunicativo in quanto “popolare” e caratteristico della cultura che la “ospita”.

All’interno di questo percorso, il modo migliore per affrontare un percorso di “interazione con l’altro” passa attraverso il ridimensionamento ad “individuo” del concetto stesso di “altro”. Ne è un passaggio fondamentale il riconoscimento nell’altro di una persona fatta di specificità e peculiarità con cui confrontarsi nella ricerca di un terreno di scambio dialettico non competitivo. Cercare, quindi, il confronto in un mondo in cui oggettivo e soggettivo (tecnica e gusto) non possono entrare in conflitto perché non sensibilmente influenzabili tra loro.

Obiettivi

Lavorare sul ritmo e sull’organizzazione corporea in relazione con la musica.

Entrare nella dialettica musicale, in diretto rapporto con la musica.

Acquisire la capacità di dialogare utilizzando i linguaggi non verbali tipici della musica dell’Africa Malinke’.

Lavorare sullo spirito di gruppo e sulla valorizzazione delle specificità.

Elaborare il concetto di tradizione e modernità attraverso il confronto con tradizione e modernità della cultura artistica Malinkè.

Approfondire il concetto di “figura carismatica” (all’interno del fare comune) nella visione d’insieme dei momenti di “rappresentazione” della cultura artistica Malinkè (dalle maschere ai griot, al musicista solista o ballerino/a solista).

Gettare le basi per l’utilizzo dell’espressione artistica come espressione di sé, come gestione attiva dei propri sentimenti.

Accettare la dimensione dell’altro come terreno di confronto.

 

 

ASPETTI ORGANIZZATIVI

Il laboratorio sarà tenuto da figure qualificate dell’A.S.D. “MAMA AFRICA DANZA” formatesi artisticamente in Africa ed Europa in più dieci anni di esperienza, nella persona di Francesco Rossi (musicista e insegnante di percussioni), che seguirà i bambini sostenendoli dal punto di vista laboratoriale e culturale con l’ausilio di materiale audiovisivo e strumentale.

A chi e’ rivolto il progetto

Il progetto ha la fondamentale caratteristica di essere fruibile allo stesso modo da bimbi/e di 6 anni come di 10 anni, e dagli 11 ai 13 anni, grazie alla peculiarità delle attività proposte ,in grado di porre obbiettivi diversi per il conseguimento di abilità diverse senza allontanarsi dall’area semantica comune . E’ possibile lavorare con gruppi di età miste (6/7 anni, 8/9 anni, 9/10 anni, 11/12 anni, 12/13 anni) e con un massimo di 25 bambini/e per gruppo .

Spazi

I laboratori si svolgeranno principalmente in palestra o in sala musica, con alcuni momenti in classe.

Tempi

N. 7 o10 incontri di un’ora ciascuno con cadenza settimanale (o due incontri la settimana)

Materiali (messi a disposizione dagli esperti, richiesti alla scuola)

Classe: proiettore , lettore dvd ,

Palestra: tamburi (forniti dall’associazione) , nastri di stoffa colorati, tessuti colorati

Metodologia

Il laboratorio si sviluppa lungo sette o dieci incontri che vedono al centro delle attività le percussioni, ma che trovano diversi momenti di approfondimento culturale, così da poter porre alcune basi fondamentali per comprendere il “fare musica”.

Nello specifico vengono affrontati due ritmi tradizionali e un ritmo “moderno”:

DJOLE : Danza di festa dedicata alle ragazze giovani, che si svolge nelle ore calde del giorno e al calare della notte

DONDOUNBA / TAMA: Danza “dimostrativa” (degli uomini forti) dell’assunzione di responsabilità nell’equilibrio lavorativo del villaggio / Evoluzione contemporanea in città.

LAMBAN/DJELI DON : danza dei griot (o djeli), figure fondamentali della cultura orale Malinkè

Nel laboratorio si alternano momenti di narrazione e dialogo con i bambini, attività diretta di ascolto e di movimento, occasioni di restituzione, confronto e condivisione dei vissuti.

 

 

 

SVILUPPO IN FASI DEL PROGETTO

1° INCONTRO : HAMANA

Nel primo incontro il laboratorio si racconterà ai bambini attraverso filmati e giochi di interazione con la musica , per lo sviluppo del concetto di linguaggio musicale e una sua prima decodificazione.

2°/ 3° INCONTRO : DJOLE / YAMAMA

Il primo ritmo che si incontra è una musica di festa, espressione della gioia di vivere insieme : DJOLE..Lo legheremo ad una canzone , YAMAMA, dedicata allo spirito femminile

4°/ 5° INCONTRO : DOUNDOUNBA (Bolokonondò)/ TAMA

Il quarto e il quinto incontro saranno i momenti in cui entrerà in gioco la dimensione rituale della danza Malinkè: ovvero la danza di passaggio per eccellenza della regione di Hamana dell’africa Malinkè (tradizionalmente maschile, ma con significati diversi nel “mondo moderno”) DUNDUNBA . La danza è fortemente codificata e in strettissima relazione con la musica costituita da un ciclo di tre “frasi” musicali .

Successivamente, creando un immaginario ponte tra passato e presente, tra villaggio e città, si vedrà come la stessa danza cambia il proprio significato con il passare del tempo e con la delocalizzazione spaziale.

6° INCONTRO : LAMBAN/DJELI DON

Nel sesto incontro, oltre ad un nuovo ritmo, si verrà a contatto con una figura importantissima della tradizione orale dell’Africa Malinkè: il “griot” (o djeli, da cui djeli don, danza dei djeli) ovvero il cantastorie e depositario della tradizione (figura nata proprio durante l’epopea mandè , con racconti che portano alla narrazione della storia del primo griot)

7° INCONTRO : ANYEWA ! (andiamo !)

Il settimo incontro sarà il momento della verifica , della rilettura dei vari passaggi attraverso lo strumento dell’esperienza vissuta. Si cercherà di tradurre l’esperienza (attraverso le similitudini e le corrispondenze) in un linguaggio comune a chi il percorso non l’ha affrontato, così da poter rendere l’esperienza realmente fruibile e “digeribile”.

EVENTUALI ULTIMI TRE INCONTRI: LO SPETTACOLO

Gli ultimi tre incontri saranno dedicati alla costruzione dello spettacolo finale, con una coreografia fatta di movimenti e arrangiamenti musicali (dove come primo passaggio ci sarà il lavoro sul rinforzo dell’esecuzione musicale), per raccontare agli altri il percorso fatto insieme.

N.B.

I ritmi affrontati possono differire relativamente a quanto sopra indicato, a seconda delle necessità e delle eventuali alternative individuate e valutate durante il percorso.

Verifica e valutazione

Per verificare la partecipazione degli alunni e il raggiungimento degli obiettivi previsti utilizziamo l’osservazione diretta in situazione e i momenti di dialogo previsti alla fine di ogni incontro. I bambini possono così esprimere la loro valutazione dell’esperienza vissuta.

I docenti di classe interessati possono valutare il progetto rispondendo al questionario (allegato b).

Documentazione

In accordo con i docenti coinvolti è possibile costruire la documentazione dell’esperienza attraverso la registrazione delle musiche, fotografie e filmati. Questi materiali possono essere utilizzati per ulteriori attività collegate ai vari ambiti (vedi suggerimenti in allegato a), possono servire per testimoniare il percorso fatto alle famiglie e per presentarlo sul sito web della scuola.

CONTATTI:

Francesco rossi

Cell. 320 0312646

Mail : f.rossi@giunti.it

Allegato a

 

Mappa dei possibili raccordi o espansioni disciplinari:

 

Ambiti interessati dal progetto

 

Musica: registriamo le musiche e utilizziamole per esperienze di ascolto e di comprensione del ritmo e delle caratteristiche ecc…; facciamo una ricerca su altri ritmi musicali ed espressioni tipiche dei paesi di origine degli allievi presenti in classe;recuperiamo o costruiamo strumenti musicali a percussione e utilizziamoli per produrre dei ritmi….

 

Corpo movimento sport: avvaliamoci della danza come momento ludico espressivo e di coesione del gruppo; impariamo o inventiamo altre danze utilizzando musiche tipiche dei diversi paesi di origine degli allievi; lavoriamo sulla coordinazione dei movimenti, sulla percezione dello spazio, sull’equilibrio, sull’espressività mimico gestuale del corpo….

 

Italiano: in relazione alla figura del “griot” compiamo un itinerario narrativo orale all’interno delle culture presenti nella classe o nella scuola; interpretando questa figura discutiamo con i bambini, comprendiamo il valore della memoria, delle storie raccontate e tramandate; identifichiamo altre figure analoghe presenti nelle differenti culture e osserviamo analogie e differenze…; mettiamo in relazione modalità tradizionali e antiche del fare memoria con modalità attuali…

 

Geografia: ricerchiamo e collochiamo nello spazio le zone geografiche interessate dall’esperienza, troviamo collegamenti con altre realtà etniche e culturali degli allievi; confrontiamo le diverse caratteristiche delle zone geografiche….

Storia: facciamo un paragone tra la nostra storia e quella della regione esplorata con il laboratorio, cerchiamo similitudini e differenze…

 

Arte e immagine: traduciamo in immagine (pittura, disegno, collage..) le esperienze vissute con la musica e con la danza, utilizzando varie tecniche; facciamo una ricerca sui colori che caratterizzano la cultura o le culture considerate; sviluppare la ricerca sui colori e sul ritmo nella pittura e nella decorazione dei vestiti e della suppellettili delle varie etnie…

Tecnologie : documentiamo l’esperienza videoregistrando alcuni momenti vissuti e rielaboriamola al computer; inseriamo scritti e commenti dei bambini

Allegato b

 

Laboratorio di danze tradizionali dell’Africa Sub-Sahariana

Condotto da……………………………………………….

Scuola primaria……………………………………………………………

Classe…………………………. Data……………………………………….

 

Questionario di valutazione e gradimento

Chiediamo gentilmente ai docenti coinvolti di rispondere agli indicatori allo scopo di valutare e migliorare l’esperienza proposta.

Quanto l’ esperto è stato capace di motivare e coinvolgere gli allievi: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Come valutate i contenuti proposti e le possibilità di espansione:

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Le metodologie utilizzate sono state efficaci:

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I bambini si sono avvicinati agli obiettivi previsti:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Suggerimenti:

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Grazie.

Francesco Rossi , A.S.D. MAMA AFRICA DANZA